Ecco perché non puoi fare a meno di un fondo pensione
Sempre più Italiani, scoraggiati dalla situazione pensionistica del paese, hanno deciso di affidarsi ai fondi pensionistici per garantirsi una vita post lavorativa serena.
Pensioni: Quanto costano all’Italia?
Prima di parlare di pensione, parliamo di spesa pubblica. L’Italia è tra i paesi europei che più soffre il problema dell’ingente spesa pensionistica. Nel nostro paese, infatti, gran parte della spesa pubblica annuale è destinata alle pensioni. Secondo i dati Istat due anni fa sono stati spesi 293 miliardi di euro in prestazioni pensionistiche, sia di previdenza sia di assistenza. Insomma, l’Italia sborsa cifre esorbitanti per le pensioni, destinandogli gran parte delle proprie risorse economiche. Spesa questa, che sembra essere destinata a crescere ulteriormente nel prossimo futuro e che sta spingendo i vari governi che si sono susseguiti negli ultimi due decenni a trovare soluzioni più sostenibili.
Pensioni e benessere economico
A questo punto c’è da pensare che i nostri pensionati siano piuttosto ricchi, o comunque che se la passino bene. In effetti per una piccola parte di pensionati è davvero così, ma stiamo appunto parlando di una parte piuttosto esigua.
L’ISTAT sottolinea che la forbice di disuguaglianza tra pensionati è in costante aumento.
Secondo il Codacons nel 2019 quasi due milioni di pensionati hanno vissuto con 500 euro al mese, quindi al di sotto della soglia di povertà.
Quale futuro per i pensionati che verranno?
Nel 1996 l’Italia è passata da un sistema pensionistico retributivo, più ghiotto per i lavoratori ma più dispendioso per lo stato, a un sistema pensionistico contributivo. Se nel primo caso la pensione si calcolava in base all’ultimo stipendio ricevuto nel corso della propria vita lavorativa, adesso, con il sistema contributivo, si calcola invece in base ai contributi versati.
Sebbene, in linea teorica, questo sistema sembri più corretto, in linea pratica ci sono svariate motivazioni per cui il sistema contributivo fa acqua. Con poco meno di quattro milioni di lavoratori a cui non vengono riconosciuti i contribuiti, in Italia il lavoro in nero, anche su lunghi periodi, resta un problema reale. A questo si aggiungono anche tutti quei lavoratori messi in regola solo parzialmente, a cui vengono versati i contributi per un part-time, nonostante di fatto lavorino per un full time. Tutta questa fascia non indifferente di lavoratori è fortemente penalizzata dal sistema pensionistico contributivo.
Ma se pensate che pagare i contributi vi assicurerà la pensione vi sbagliate.
C’è poi un problema di carattere demografico. L’Italia, si sa è un paese piuttosto anziano. Secondo l’ISTAT la popolazione Italiana è in costate diminuzione, all’inizio dello scorso anno i residenti erano 60 milioni 317mila, 116mila in meno su base annua. Inoltre il divario tra nascite e decessi continua ad aumentare incessantemente (per 100 persone decedute arrivano 67 bambini). Inoltre, l’età media degli Italiani è piuttosto alta.
Da questi dati sorge spontanea la domanda: chi pagherà le pensioni del futuro?
Quelle che abbiamo visto sono solo due delle molte, più ampie e complesse, questioni che mettono a serio rischio le pensioni del futuro, ma sono sufficienti a destare preoccupazione.
Nel nostro paese, da ogni parte politica, esiste una forte tendenza a guardare solo al presente, ai voti che si possono racimolare oggi, e permane una scarsissima volontà di prendere misure impopolari ma utili agli Italiani di domani.
Cosa fare, dunque, se lo Stato non è più in grado di provvedere ai futuri pensionati? Ci sono alcune soluzioni che possono rivelarsi piuttosto efficaci, ma quella più percorsa dagli Italiani è la sottoscrizione ad un fondo pensione.
Fondi pensione: Cosa sono e a cosa servono?
I fondi pensione sono strumenti di previdenza che permettono di risparmiare e assicurarsi una vita dignitosa dopo la pensione.
Dopo una lunga serie di riforme, oggi il nostro sistema previdenziale si fonda su tre pilastri.
Il primo pilastro è la previdenza pubblica obbligatoria, cioè il sistema pensionistico statale pagato da lavoratori nel corso della loro vita lavorativa. Il secondo pilastro è quello realizzato grazie ai fondi pensionistici, ai quali i lavoratori possono aderire. Infine, col il terzo pilastro si fa riferimento alla previdenza integrativa individuale, in cui chiunque può, attraverso forme di risparmio individuali integrare la propria pensione per mantenere il proprio stile di vita.
Il primo pilastro non è più in grado, e soprattutto non lo sarà negli anni a venire, di fornire ai propri cittadini una vita dignitosa. I fondi pensionistici porrebbero essere indispensabili per colmare il gap previdenziale tra pensione pubblica e benessere economico.
Fondi pensione: Come funzionano?
I fondi pensione sono uno strumento di risparmio a lungo periodo utile a ottenere una sorta di pensione integrativa. I lavoratori che scelgono di aderire a un fondo versano delle somme mensili, pattuite con l’ente con il quale lo hanno sottoscritto, che a sua volta le investe in modo sicuro. Quando il titolare andrà in pensione, dunque, avrà maturato una somma maggiore di quella che ha versato, che gli sarà erogata mensilmente o in un’unica soluzione.
Aderire a un fondo pensione non vuol dire rinunciare ad altro tipo di pensione, ma integrare due differenti tipi di contributi. Se avrete versato i contributi, e al tempo stesso sottoscritto un fondo pensione, riceverete entrambe.
A differenza della pensione INPS, il titolare di un fondo pensione potrà chiedere e ottenere anticipi e riscatti, in base al fondo a cui ha scelto di aderire.
Il fondo pensione va inteso come un investimento per garantirsi una vecchiaia serena e una stabilità finanziaria anche al termine della propria vita lavorativa, mantenendo lo stesso stile di vita che si aveva prima.
Fondi pensione: Chi può averne accesso?
Tutti possono averne accesso. La scelta di aderire ai fondi per la pensione integrativa è libera e aperta a tutte le categorie di lavoratori, dal lavoratore pubblico a quello privato, sia dipendente sia autonomo.
L’adesione ai fondi è aperta anche ai non lavoratori, come gli studenti, o a chi riceve già una pensione ma vuole ottenere una seconda entrata tra qualche anno.
La sottoscrizione a un fondo non costituisce alcun vincolo e per aderivi non è richiesta nessuna caratteristica specifica. Può essere sottoscritta da chiunque voglia versare una parte delle proprie entrate in questi fondi.
In un periodo di difficoltà economica come quello a cui la pandemia ci ha portati, l’idea di sborsare una cifra mensile fissa, da devolvere a un fondo che vedremo tra molti anni, può sembrare decisamente poco allettante. Consideriamo, però, che esistono varie tipologie di fondo, a cui è possibile accedere versando anche somme mensili piuttosto esigue, in base alle proprie entrate.
In base alle proprie necessità e caratteristiche si potrà scegliere il fondo pensione più adatto alle proprie esigenze.
Fondi pensione: pensare al futuro
Anche se in un periodo così complicato pensare al proprio futuro a lungo, in qualche caso lunghissimo, termine, può essere difficile, farlo si rende assolutamente necessario.
Pensare alla pensione come a qualcosa di certo e dovuto non è più possibile.
I fondi pensione non sono la sola via possibile per tutelare la propria sicurezza economica post lavorativa, ma di certo rappresentano una buona alternativa e milioni di italiani l’hanno scelta.
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